Apparso sei anni dopo l'uscita de L'autunno del patriarca, l'opera smentì le precedenti dichiarazioni rese da García Márquez, che contrariato dall'allora situazione politica americana, affermò di voler abbandonare la "ficción" per dedicarsi a un'attività impegnata politicamente.[2]
La storia si basa su un fatto realmente accaduto in una cittadina della Colombia da cui Márquez, a distanza di trent'anni, ha preso ispirazione per scrivere il romanzo. L'autore ha dichiarato che tutti i personaggi hanno nomi di fantasia, tranne i suoi famigliari, e che la storia narrata parte da un avvenimento reale a cui però ha aggiunto un'ampia componente narrativa.[3]
Il romanzo esce in tutto il mondo di lingua spagnola nella primavera 1981, e arriva a interrompere uno sciopero letterario che l'autore aveva proclamato fintanto che il generale Augusto Pinochet fosse rimasto al potere in Cile; qualche giorno prima, il 26 marzo, García Márquez e la moglie chiesero asilo politico all'Ambasciata del Messico a Bogotà perché ricevettero un avvertimento, da voci vicine agli ambienti governativi, che era in corso un complotto per accusare lo scrittore di vicinanza al gruppo guerrigliero M-19, e che i militari premevano per il suo arresto.[4] La coppia lascia in questo modo la Colombia, dove era tornata a vivere dall'Europa.
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